Inquinamento nel pozzo di via Parini – via Miola?

Da qualche tempo siamo a conoscenza dell’iniziativa del comitato genitori della scuola Pizzigoni che si è giustamente attivato per chiedere chiarimenti in merito alla qualità dell’acqua nella zona circostante, visto che alcune analisi segnalano la presenza di inquinanti che,  seppure  rimangano probabilmente entro i livelli massimi di tollerabilità, sono in concentrazione tale da destare preoccupazione.

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Anche la stampa locale ne sta parlando:
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=144124
http://www3.varesenews.it/saronno_tradate/articolo.php?id=144119

Da parte nostra ci attiveremo per far pressione ed ottenere entro breve termine una risposta da parte delle autorità competenti, sperando di non trovarsi nella condizione di dover agire in modo più drastico se non saranno date risposte soddisfacenti.


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2 risposte a “Inquinamento nel pozzo di via Parini – via Miola?”

  1. Avatar giulia allita
    giulia allita

    un esperto della rete ambienesaronno (Davide Lotti) ci informa che:
    Le analisi dell’acqua del pozzo che ha pubblicato la sar servizi sono a pag 17 di questo rapporto (MAGGIO 2009),

    Fai clic per accedere a maggio%20saronno.pdf

    e che : la norma fissa i valori di parametro, la precisione e l’accuratezza del metodo, ma non dice esplicitamente “tutto l’intervallo statistico deve stare sotto al valore di parametro”, quindi le autorità possono dire di essere in regola…

  2. Avatar giulia alliata
    giulia alliata

    un altro esperto della rete (Marco La Viola) ci fornisce alcune informazioni per capire meglio il problema: In primo luogo i valori limite a cui fare riferimento non sono quelli dell’OMS, ma quelli italiani (D.Lgs. Governo n° 31 del 02/02/2001) e quelli della Direttiva CEE/CEEA/CE n° 83 del 03/11/1998, che fissano il limite in 10 μg/l alla presenza di tricloetilene (trielina) e di tetracloetilene per le acque destinate al consumo umano.

    Fare riferimento ai limiti OMS non è a mio parere esatto, in quanto valgono sempre i limiti più restrittivi, se non altro per il “principio di precauzione”.

    Ricordo che il tricloetilene non è una “semplice” sostanza tossica, ma è fortemente indiziata di essere cancerogena (indiziata in quanto per ora è stato accertato il suo effetto cancerogeno sui topi – cancro al fegato-).

    Per quanto riguarda l’origine della trielina, mi sembra strano che quella in falda derivi dalle tinto-stamperie del comasco, in quanto anche se è vero che l’andamento della falda sotterranea è in direzione nord-sud (o nord ovest-sud est) la trielina e il tetracloroetilene hanno pesi specifici piuttosto alti rispetto all’acqua, e quindi mi aspetterei di trovare queste sostanze in basso nella falda, così che, a una certa distanza dai punti di immissione, le due sostanze si trovino a quote inferiori a quelle di pescaggio dei pozzi.

    Sappiamo a che quota pesca il pozzo di via Miola (a sensazione siamo intorno ai 60-70 metri, ma sarebbe un dato utile da conoscere)?

    Ricordo ancora che la trielina non è più utilizzata nell’industria alimentare (per estrazione di olii) e farmaceutica dagli anni ’70 e dagli anni ’50 nei lavaggi a secco, in quanto sostituita dal tetracloetilene che viene utilizztao anche nello sgrassaggio dei metalli.

    Non è comunque che il tetracloetilene sia acqua fresca. La legge considera i rifiuti contenenti tetracloetilene come rifiuti “pericolosi” (Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n.152 – art.184), che non devono essere smaltiti in fognatura.

    Per quanto riguarda infine il problema se e come tenere conto dell’”errore analitico standard”, la definizione deriva dall’analisi statistica dei dati rilevati. Certo un errore “standard” non significa che tutti i campioni diano valori sottodimensionati rispetto a quelli limite di legge, ma quando la maggior parte dei campioni dà valori molto vicini al valore limite e all’interno dell’intervallo di confidenza determinato dalla deviazione standard non c’è da fare troppo i sofisti: il problema esiste.

    Che poi il valore sia diluito perchè la rete di distribuzione sia ad anello è un’altra chiacchiera che andrebbe, da chi fa queste affermazioni, supportata da dati.

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