Aria: seconda puntata

Il giorno 8 gennaio 2010 richiediamo all’ASL Città di Milano, come ormai facciamo periodicamente, l’ultimo Rapporto da loro redatto di “Stima dell’impatto dell’Inquinamento Atmosferico su Mortalità e Morbosità nella città di Milano”.

Il 1 marzo 2010 la Direzione Generale ASL ci invia, come richiesto, l’ultimo rapporto riguardante l’anno 2008.

Dopo qualche giorno, esaminando il nuovo Rapporto della ASL ci accorgiamo che nel nuovo rapporto, diversamente da tutti i precedenti dal 2003 ad oggi (vedili in http://www.genitoriantismog.it/risultato/il-rapporto-asl-sullinquinamento) mancano completamente gli effetti a lungo termine, ovvero il numero dei morti riconducibili, a lungo termine, all’esposizione all’inquinamento atmosferico.

La mortalità a lungo termine, per intenderci, è circa 7 volte quella a breve termine (stimata per il 2008 in circa 300 morti causati dall’esposizione a particolato, ozono e biossidi di azoto).

Ci accorgiamo poi di un’altra cosa strana. Dal 2003 ad oggi l’ASL conteggia i decessi e i ricoveri utilizzando come punto di partenza – o “soglia di non effetto” – il livello di 40 mg/m³ di PM¹⁰.

Ma 40 mg/m³ di PM¹⁰ non è la “soglia di non effetto”, bensì la media annuale massima di legge da non superarsi mai.

Infatti OMS e letteratura scientifica utilizzano ormai da anni – come indicato dalle linee Guida dell’OMS – il livello di 20 mg/m³ di PM¹⁰ quale soglia per calcolare gli effetti dell’esposizione al particolato, pur riconoscendo che non vi è soglia al di sotto del quale il particolato non causa effetti dannosi alla salute dell’uomo.

Va da sé che, usando invece come punto di partenza la soglia di 20 mg/m³ di PM¹⁰ i dati dei morti e dei ricoveri conteggiati nei “nostri Rapporti ASL” sarebbero molto, molto più alti.

Scriviamo alla ASL il 16 marzo chiedendo spiegazioni sulla mancata indicazione degli effetti a lungo termine e chiedendo se non ritengano opportuno ridenominare i loro rapporti “Stima dell’impatto su mortalità e morbosità nella città di Milano del mancato adempimento alle normative vigenti in materia di qualità dell’aria”. Non ci hanno risposto.

Ora abbiamo un sospetto e una certezza.

Il sospetto: che Regione Lombardia, che esercita un controllo istituzionale su ASL, eserciti pressioni sui responsabili del servizio incaricato affinché redigano i rapporti “tenendo basse” le stime degli effetti dell’inquinamento sulla salute dei milanesi.

Come può altrimenti giustificarsi che un servizio scientifico pubblico serio incorra in due simili svarioni?

Ma, almeno per uno di questi mancano pochi giorni alle elezioni e allora ……

La certezza: da anni ormai ASL città di Milano sta conteggiando proprio i morti direttamente riconducibili alla mancata adozione, da parte di chi ci governa, di efficaci politiche di contenimento che riportino gli inquinanti nella nostra aria entro i limiti di legge.

Ci sia permesso di dirlo: un bel autogol!

Se non l’hai già fatto firma la nostra petizione “la Milano che vorremmo” su

http://www.petizionionline.it/petizione/genitori-antismog-la-milano-che-vorremmo/325


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