E’ ormai trascorso oltre un anno e mezzo da quando Ambiente Saronno Onlus – Legambiente ha presentato le proprie osservazioni in merito alla destinazione delle aree dimesse ex Cemsa.
Il Consiglio Comunale del 11.07.2006 aveva respinto le nostre osservazioni riconoscendo la validità del contributo fornito, ma sostenendo che avrebbe potuto essere considerato in un momento successivo.
Il tempo passa ma questo momento non arriva e quelli che lo stesso Consiglio Comunale ha definito come “interessanti rilievi” temiamo che non avranno alcun seguito.
Ricordiamo che le nostre osservazioni avevano intento propositivo per migliorare le prospettive dell’intervento e le abbiamo espresse con atteggiamento chiaramente lontano da posizioni preconcette ed inutilmente polemiche.
In estrema sintesi venivano evidenziati i seguenti aspetti:
1) un serio studio dei problemi sulla mobilità che questo piano renderà drammatica se non considerata in modo adeguato. Tenuto conto che già ora la viabilità attorno all’area interessata (via Varese – via Milano) risulta estremamente critica per gran parte della giornata, abbiamo proposto :
di agevolare il collegamento con il centro città con opere che favoriscano la mobilità ciclo-pedonale per evitare l’assurda situazione che si debba andare a fruire dei servizi che si insedieranno e del futuro parco in auto.
che si programmasse la realizzazione di “zone 30” per scoraggiare l’attraversamento di Saronno in questa zona.
La delibera del Consiglio Comunale è stata invece quella di sostenere – affermazione che ci appare incredibile – che la realizzazione di infrastrutture viarie “sarà questione necessariamente a valle della realizzazione dei manufatti” e che “la regolamentazione del traffico attiene ad altro momento gestionale”. In pratica si sostiene di studiare il problema a cose fatte, quando saranno ben poche le possibilità di intervento; una risposta sconcertante e lasciamo ogni ulteriore commento a qualunque persona di buon senso.
2) Riguardo al parco abbiamo chiesto di privilegiare la realizzazione dello stesso per poterlo rendere subito fruibile ai cittadini senza dover aspettare la realizzazione delle costruzioni adiacenti. Chiedevamo anche che il piano fosse progettato complessivamente, con particolare riguardo alla destinazione del parco, affinché si realizzasse un intervento organico di riqualificazione urbana che desse una connotazione precisa a questa zona strategica della città.
La delibera del Consiglio Comunale ha invece deciso il contrario, dimostrando nel modo più chiaro che questa Amministrazione privilegia gli operatori economici coinvolti nel piano rispetto all’interesse della collettività che si sarebbe realizzato rapidamente e con una spesa limitata alle poche infrastrutture necessarie alla fruizione del parco. Si procederà quindi per singoli lotti rinviando di volta in volta la definizione di ciascuna parte dell’intervento.
3) Abbiamo anche fatto notare che il PRG vigente prevede che almeno il 51% della superficie dell’area interessata deve essere destinata a verde pubblico attrezzato, mentre, sulla base di quanto reso noto fino ad ora, questa percentuale sembra essersi ridotta e nel suo computo appaiono come aree verdi anche infrastrutture quali rotonde, spartitraffico ed aiuole che non possono essere certo considerate come verde fruibile.
Troppo spesso si considerano gli spazi verdi alla stessa stregua di parcheggi o semplice arredo urbano, ma non è così. Oltre all’ovvia necessità per tutti di avere un contatto con la natura, anche la qualità dell’aria è imprescindibile da una politica lungimirante a tutela di spazi verdi ed alberi ad alto fusto, tenuto anche conto che per ottenere un reale beneficio dal patrimonio arboreo occorrono almeno 20 anni.
Gli alberi e gli spazi verdi, non le aiuole spartitraffico, sono di fondamentale importanza nella pianificazione del territorio e devono essere creati e tutelati come un reale patrimonio, per il bene di tutti. Questa tutela deve essere in primo luogo attuata da chi rappresenta tutti i cittadini e che ha la facoltà di pianificare a lungo termine.
Il tempo passa, e la pazienza ha un limite. Uno dei punti di forza nel programma elettorale di questa Amministrazione era, oltre alla viabilità, giusto il parco, ma se si vuole veramente realizzare un parco, come richiesto anche anni fa da una petizione firmata da oltre 5.000 cittadini, si deve operare in maniera che lo stesso divenga una parte fondamentale del progetto e non un mero abbellimento della volumetria concessa.
In questi ultimi mesi, inoltre, è trapelata la notizia dell’intenzione di modificare il PGT in maniera da “dare il via” all’urbanizzazione delle altre aree dismesse di Saronno. La notizia, se si rivelerà fondata, ci ha sconcertati. Come per il caso CEMSA, chiediamo che vengano svolti seri studi di impatto ambientale, a monte della concessione di nuova volumetria all’interno del territorio comunale, tenuto conto che il comune di Saronno ha uno dei più alti indici di densità di popolazione della regione.
Ambiente Saronno Onlus – Legambiente ribadisce quindi che una politica urbanistica che tenga nel dovuto conto il corretto equilibrio tra urbanizzazione e conservazione del suolo è di fondamentale importanza per Saronno ed è decisa a fare quanto in suo potere per mantenere ciò che i cittadini saronnesi hanno chiesto negli anni e continuano a volere fortemente.
exCEMSA un anno dopo
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