Mal’aria: i risultati

Ambiente Saronno, circolo di Legambiente: da metà novembre a fine gennaio si è svolta Mal’aria, la campagna delle lenzuola anti-smog.
Anni di iniziative tanto hanno cambiato nella penisola del traffico ma la battaglia continua e le motivazioni sono sempre più incalzanti e urgenti.Purtroppo per tante ragioni: l’entrata in vigore del protocollo di Kyoto non ha minimamente scosso politiche strutturali nella lotta all’inquinamento atmosferico; la tutela della salute dei cittadini non sempre è una priorità nelle agende politiche e, infine, i cittadini delle medie e grandi città, non sembrano voler abbandonare la “cultura dell’automobile”, sia perché non esiste spesso una reale alternativa sia perché l’informazione e la sensibilizzazione sono carenti.
Mal’aria a Saronno
Ambiente Saronno onlus, circolo di Legambiente, ha posizionato 20 lenzuola anti-smog in diversi punti della città. Lo scopo è stato quello di monitorare il cambiamento di colore delle lenzuola in due mesi di esposizione all’aria cittadina. Dopo averle raccolte e confrontate tra loro (e con un lenzuolo vergine) abbiamo evidenziato quattro diversi indici di qualità dati dalla gradazione di “sporco” trovato sulle lenzuola. Questo “sporco” è soprattutto dato dall’inquinamento atmosferico e, in particolare quello visibile a occhio nudo sulle lenzuola, dalle polveri, compreso il PM10 accumulato. L’inquinamento atmosferico interessa oggi principalmente le aree urbane la cui causa principale è il traffico veicolare. Seguono tutti i processi di combustione responsabili delle emissioni dei principali inquinanti, ovvero biossido di zolfo, ossidi di azoto, monossido di carbonio, anidride carbonica e PM10.
Monitorando le centraline di rilevamento a Saronno, grazie al sito dell’Arpa Lombardia, abbiamo visto che nella nostra città non si respira aria buona. Le lenzuola sono state esposte dal 18 novembre 2006 al 18 gennaio 2007, in questo periodo la soglia di allarme delle polveri sottili (PM10) è stato superata per 43 giorni. Quindi per il 69% del tempo, in quei due mesi, abbiamo respirato PM10 oltre la soglia di allarme per la protezione della salute umana. In tutto il 2006 la soglia è stata superata ben 112 volte contro le 35 consentite.
In un’intervista al Corriere della Sera di novembre Stefano Centanni – direttore della cattedra di malattie respiratorie dell’Università degli Studi di Milano all’Ospedale San Paolo – spiegava “Le polveri sottili sono il primo fattore di rischio per l’asma. Lo dimostrano dati scientifici inoppugnabili. Vivere in ambienti fortemente inquinati facilità la possibilità di ammalarsi, soprattutto per i più piccoli. Ma non solo: il PM10 scatena anche crisi di asma in chi già ha problemi”.
Ambiente Saronno onlus vuole informare, stimolare al dialogo la cittadinanza e l’amministrazione pubblica sulla situazione saronnese.
È sempre indispensabile usare l’auto per spostarsi?
Esistono politiche locali volte a risolvere il problema?
Riaprire l’area pedonale del centro alle auto, creata con non poca fatica negli anni, già limitata dall’aumento di passaggio di auto residenziali, ma che rappresenta ancora una innegabile zona di piacevole passaggio e una valvola di sfogo per il centro così congestionato, è davvero la soluzione migliore ai problemi?
Noi pensiamo di no.
Vediamo solo nuove costruzioni, ancora troppo poca attenzione ad uno sviluppo sostenibile di Saronno e un rapporto verde/edificato squilibrato e che non tiene conto della fondamentale importanza che alberi e aree verdi all’interno della città rivestono nell’ottenimento e nel mantenimento di una qualità dell’aria migliore.
Per quanto riguarda il centro, questa ricerca, anche se empirica, ha evidenziato una situazione di altissimo degrado per l’area centrale, che andrebbe ulteriormente a peggiorare con l’ipotizzata (e speriamo mai realizzata) apertura del centro alle auto, anche se nelle ore serali (momento nel quale il centro respira un po’ di più).


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